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scritto da yanez il 26 ott 2009

Blasfemo !!   chi  io ?  nooo!!  Lo dice il CERN di Ginevra.

In realtà in svizzera, all’interno di un tunnel di 27 km, l’acceleratore di particelle più grande del mondo, il Large Hadron Collider, dovrebbe aiutare gli scienziati a provare l’esistenza del Bosone di Higgs. “La particella di Dio”, così chiamata dagli addetti ai lavori (matematici, fisici, astronomi, etc), sarebbe l’elemento essenziale, nonché primario, per spiegare la massa della materia. Ma, secondo alcuni “altri” scienziati, a questo Bosone non piacerebbe la nostra realtà, per cui nel momento esatto in cui starebbe per mostrarsi, oplà, scherzetto, salto temporale e si ritorna indietro nel passato, quanto basta per nascondersi nelle pieghe spazio-temporali di cui l’universo sarebbe pieno. Sembra un film di fantascienza o la trama di un libro di Asimov. Fatto sta che l’acceleratore al primo tentativo si è rotto. Che sia stato il Bosone? Mah !! Tra qualche mese dovrebbero ritentare la sorte con una nuova accensione. Certo se si rompesse ancora… allora…sarebbe proprio stronzo!!!

Intanto qualcun altro, guardando il cielo ha scoperto qualcosa di più tangibile e sperimentabile. All’interno della nube stellare G31, alla periferia della Via Lattea, sono state rilevate tracce di zucchero!!.  Evviva siamo immersi  in un bel cappuccino, per di più zuccherato!! Se non altro la molecola di glicolaldeide, scoperta da un gruppo di astronomi italiani, è uno dei primi mattoni della biologia, dicono che la forma assomiglia a dei spaghetti scotti. Fa parte di quelle molecole capaci di assemblarsi attraverso reazioni chimiche sempre più complesse fino a raggiungere lo stadio fondamentale della vita: il Dna e l’Rna. Sono loro le due molecole che consentono la divisione degli organismi, e quindi la riproduzione. Non so se sia meglio essere un bosone un po’ cresciuto o un pacco di spaghetti cotti da mia suocera! La scienza, che meraviglia!! 

Notizia di qualche giorno fa,  altri camici bianchi hanno sperimentato con successo il teletrasporto. Per ora gli esperimenti sono limitati a singoli fotoni,  ma chissà tra qualche anno potrebbero provare con qualche molecola biologica e da lì poi ……- “Suru, ci riporti a bordo”-

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